LAVORAZIONE PRODOTTO
Questo amaro prende il nome da uno dei monti che circondando la conca di Bormio, il Monte Braulio, nella splendida cornice della Valtellina, ai cui piedi, nel 1875, il farmacista Francesco Peloni era solito recarsi per raccogliere alcune erbe officinali che utilizzava per dei medicamenti. Erbe, fiori, radici e bacche sono infatti gli ingredienti che compongono questa ricetta segreta, combinate in una sapiente alchimia che dà vita a questo tipico amaro di montagna, che racchiude in sé l’aria fresca delle alpi e la sapienza di chi, secoli fa, è riuscito a combinare insieme 13 erbe, creando qualcosa di unico e inimitabile, ulteriormente arricchito da un lungo riposo in botti di rovere.
PRODUTTORE
Tutto comincia a Bormio, una piccola città alpina sui pendii dello Stelvio, nella farmacia del dottor Giuseppe Peloni. È la prima metà del XIX secolo. Laureato in chimica e farmacia all’Università di Padova, il dottor Peloni passa tutta la sua vita a studiare le piante e le erbe aromatiche, specialmente quelle che, allora come oggi, crescono in abbondanza sulle montagne che circondano Bormio.
Tutta questa conoscenza accumulata negli anni, Giuseppe la tramanda al figlio Francesco, che ne fa tesoro: sperimentando i migliori procedimenti per la preparazione di infusi a base di erbe, nel 1875, Francesco Peloni crea L’Amaro Braulio.