NOTE DEGUSTATIVE
La Grappa Culto Cask Porto si presenta limpida, di colore dorato intenso con riflessi ambrati e brillantezza cristallina. Al naso offre un bouquet complesso e avvolgente, con note di frutta rossa matura, prugna e ciliegia, accompagnate da sentori di frutta secca, uva passa, vaniglia e leggere sfumature speziate di cannella e chiodi di garofano. Al palato è morbida e rotonda, con un perfetto equilibrio tra calore alcolico e dolcezza naturale; emergono aromi di legno tostato, miele e caramello che si fondono armoniosamente con la freschezza della grappa. Il finale è lungo e persistente, con ritorni di frutta secca, cacao e vaniglia, e una sensazione calda e vellutata che lascia il palato pulito e appagato.
LAVORAZIONE PRODOTTO
Nasce da un’accurata selezione di vinacce provenienti da uve pregiate, distillate con metodo artigianale in alambicchi a vapore discontinuo, al fine di preservare i profumi e la purezza aromatica della materia prima. Dopo la distillazione, la grappa viene fatta affinare in botti di rovere che hanno precedentemente contenuto vino Porto, un passaggio che le conferisce il caratteristico colore dorato e le intense sfumature aromatiche. Durante la maturazione, il distillato assorbe dal legno note dolci, speziate e fruttate, tipiche del vino fortificato, acquisendo morbidezza e complessità. Terminato l’affinamento, la grappa viene filtrata e imbottigliata senza alterazioni, per mantenere intatta la sua struttura e il suo profilo sensoriale unico, espressione di equilibrio, eleganza e artigianalità.
DISTILLERIA
La storia di Rossi D’Asiago prese avvio nel lontano 1868, ad Asiago, quando il farmacista Giovanni Battista Rossi mise a frutto il successo ottenuto con un elisir a base di china calissaya e diede il via alla prima produzione industriale di distillati della zona. Nel 1929 dalla fervida mente del Dr. Rossi nacque Kranebet, purissimo distillato tutto asiaghese realizzato con erbe alpine (ginepro, genziana e assenzio). Da allora la distilleria Rossi ha attraversato guerre e distruzioni, ma la sua seconda vita, s’è detto, è iniziata in tempi recenti quando con il passaggio di proprietà viene presa in gestione dalla famiglia Dal Toso.